La poesia è stata letta durante lo spettacolo benefico per le scuole materne di Fontaniva e San Giorgio in Brenta, presso il teatro Palladio il 18 febbraio '17, organizzato dal Gruppo creativo Dilettantarte, con il patrocinio del Comune di Fontaniva, Assessorati Sociale, Cultura e Commercio
È in viaggio una carrozza:
vaporosi pennacchi
troneggiano sulla testa
di bianchi cavalli,
ornati di finimenti dorati,
mentre una fata
vestita di vento
tiene le redini
seduta in cassetta.
È in viaggio uno scrigno
lucchettato e con ceralacca
sigillato: viene trasportato
per monti, valli e piani.
Vietato tentare di forzarlo:
quello scrigno tiene in serbo
la formula di un mistero!
È il mistero
che, con slancio, ci fa
aprire una finestra,
ci fa scoprire panorami
dagli orizzonti infiniti,
ci fa scorgere calici
di abbondante rugiada.
È il mistero
che ci fa sentire il sussurro
del fruscio delle foglie,
l’odore dell’erba,
il miracolo del canto.
E la fata vestita di vento
è giunta a destinazione:
congeda i bianchi cavalli,
li libera dalla morsa del freno.
È lieve il suo passo
e nell’aprire lo scrigno
danzano le sue mani.
La formula del mistero
è in buone mani.
Sono le buone mani della magia
che sapranno farci trovare
qualche zolletta di zucchero
per farci gustare, sempre e ovunque,
il sapore dolce della felicità.
La poesia è stata letta durante la serata su "Le Tavole di Natale", organizzata dal gruppo creativo Dilettantarte di Fontaniva il 9 dicembre '16
Ci sono parole mai pronunciate,
voci mai ascoltate,
frasi mai iniziate!
Accendiamo i microfoni,
colmiamo il vuoto
di questa lunga attesa!
Un’attesa rimasta per tempo bloccata
per un ponte interrotto,
per una promessa non mantenuta,
per un dono mai ricevuto.
Questo è il buon momento
per liberare la via
al viaggio dell’attesa:
tavoli di luce
diventeranno staffetta di accoglienza
per offrire un microfono
a tutte le voci mai ascoltate.
Ci sorprenderà il sentire
la bellezza di una semplice parola.
La poesia è stata segnalata al Concorso di Altino, edizione 2016
Io non so quante tasche
ci siano in quella valigia
che sovrasta le nuvole,
che viaggia oltre il sole e i pianeti
negli spazi dei cieli infiniti.
Io non so numerare le storie
protette in quella valigia,
io non so se rimarrà
sempre libera una tasca
per accogliere la mia storia
e mettere al sicuro affetti ed emozioni.
Io non so se rimarrà
sempre libera una tasca
per offrire una stabile dimora
a chi prova ad afferrare
quella valigia per vivere
avventure,
cadute,
sorrisi
e illusioni.
La poesia è stata letta durante lo spettacolo benefico per la chiesa di Fontaniva, presso il teatro Palladio il 13 febbraio '16, con il patrocinio del Comune di Fontaniva, Assessorati Sociale, Cultura e Commercio
La danza delle luci
rendeva chiaro l’orizzonte,
non vi era pericolo di smarrimento.
Senza preavviso è scesa la nebbia
rendendo dubbiosi i riferimenti
presso cui sostare.
Così è scesa la nebbia:
una serranda è srotolata a terra
con violenza improvvisa!
Quanta inquietudine!
Quanta speranza
di ritrovare il sole!
Solo la generosa forza
di una serrata di mani
potrà alzare la serranda chiusa!
Un fiume di luce tutto invaderà,
diventerà forza per i nostri sorrisi,
dapprima tremanti,
si trasformerà in colloqui mai finiti
per far durare nel tempo
la carezza delle luci danzanti.
La poesia è stata letta durante la serata dell'11 dicembre '15 organizzata dal gruppo creativo Dilettantarte di Fontaniva
Ho ricevuto un sorriso
a piene mani,
ho ascoltato il fremito
del mistero,
ho parlato la lingua
del mondo,
ho accolto l'altro
da me,
ho imbandito tavoli
nel cielo.
Abbiamo danzato sul palco
delle nuvole,
abbiamo cantato melodie
di silenzi
ed è sceso un tepore
di pace.
La poesia è stata segnalata al concorso di Altino, 5 settembre 2015
Sgela la neve,
sgorga un rivolo d’acqua:
sbatte sui massi,
si trasforma in ruscello,
diventa un fiume.
Un ingorgo di pali e ramaglie
blocca la corrente,
devia il percorso,
crea la piena.
Allora teniamoci pronti
con i sacchi di sabbia:
sgretoliamo il timore
aspettando la piena,
rinforziamo di pietre
i nostri argini
e così potremo
ricominciare a respirar.
Poesia premiata al concorso "Poesie dalla poltrona", Padova Fiere 16/10/2011
Intorno a un falò la parola
è il racconto di storie,
è il cielo dove custodire l’intimo tempo,
è lo scialle con cui avvolgere il pensiero,
è acqua sorgiva che rinnova il giorno.
Ecco che cos’è la mia poltrona:
una cara parola che diventa
culla per un ritratto d’amore.
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